Le opere pittoriche

Opere che declinano in successive varianti, come un muro da valicare, la dominanza di un solo colore: rosso, blu, nero, marrone. Sfondi quasi monocromi che fissano lo stadio di partenza in cui immergerti per stabilire o trovare una prima sintonia emotiva e prepararti, nella quiete o nell'onda di quella tonalità prevalente, al viaggio. Impossibile a quel punto fermarsi, perché subito la pittura di Stephanie Morin ti trascina aldilà; ogni quadro come una finestra che si affaccia su un panorama di altre finestre, varchi, spiragli, ombre. Troppo forte la suggestione per non restare intrappolati e trovarsi così a galleggiare in quello spazio artificioso e incantato. Mai davvero astratto, nonostante la rinuncia a rimandi figurativi, perché fatto di sensazioni che ora ti immergono in un magma, ora si liquefanno in una miscela più eterea, ora ti specchiano nella consistenza ghiaiosa di un grumo di terra e di quarzi.